Il drammatico rinnovarsi, in questa fase storica, dello scontro fra civiltà per cause economiche e politiche viene esasperato da lotte di religione e odio teologico. Sarebbe dunque di grande utilità sradicare dalla mente dell’uomo ogni superstizione religiosa, qualunque essa sia.
Robert G. Ingersoll fece di questo obiettivo il suo costante impegno etico-politico e la ragione della propria vita.
In Orazioni di un miscredente sono raccolti alcuni tra i suoi più significativi discorsi pronunciati fra il 1872 e il 1899. In essi, rifacendosi al solito percorso storico-filosofico della lunga tradizione antiteista che muove da Epicuro, analizza la infondatezza di ogni credenza religiosa e le follie contenute nei Testi sacri, denunciando l’influenza nefasta che religioni e Chiese hanno esercitato sulla storia dell’umanità, e contro la pace.