Il mondo occidentale è percorso da due grandi generi di conflitto: il primo riguarda la sfera dei valori, il secondo quella degli interessi.
Si tratta di conflitti che il liberalismo ha difficoltà ad affrontare, nonostante esso veda nella competizione di idee e nella concorrenza di interessi le forze motrici del progresso. Oggi, infatti, queste aspre tensioni coinvolgono le stesse regole della democrazia liberale. Ne sono sovente drammatico esempio le società multiculturali, la ricerca scientifica e i processi di globalizzazione. Gli Autori, introducendo una sfera della politica non necessariamente statuale, disegnano una forma di liberalismo conservatore che a una società nutrita di un saldo spirito civico affianca uno Stato il cui compito, oltre alla difesa dei diritti di proprietà, è garantire ai cittadini la possibilità di risolvere con maggiore autonomia i conflitti.