«La verità che qui si discute è per tutti e per nessuno. Tutti vi hanno a che fare, nessuno ne può esprimere il senso definitivo. Il concetto di verità che proviamo a schiarire non è un esercizio di scuola che stabilisce il criterio del vero e del falso ma una più umana concezione della verità come storia che, al di là delle incomprensioni, consente di intenderci su cose essenziali come la vita e la morte, la libertà e la dipendenza, l’amore e l’odio, gli affari e la giustizia, la tolleranza e il conflitto. In questo senso la verità è una interna necessità degli uomini per vivere.»
Così inizia il “corpo a corpo” con la verità in cui Giancristiano Desiderio, che ci ha abituati a uno stile antiaccademico e a un pensiero vitale, mette a nudo cuore e cervello, confessa la sua ossessione e ne fa un’opera per rivelare noi a noi stessi e la condizione nella quale viviamo: come in un gioco di controllo e abbandono della nostra esistenza.