Sugli scritti di Jeremy Bentham aleggia un che di diabolico, soprattutto in seguito alla interpretazione che ne diede Michel Foucault, il quale ha decretato una damnatio memoriae del filosofo, accusandolo di aver consegnato la libertà dell’uomo nelle mani del capitalismo.
Welzbacher rilegge alcuni passaggi quasi profetici di testi centrali di Bentham (Panopticon e Auto-Icona) restituendo così, più appropriatamente, il pensiero del “folle radicale” – questo, l’appellativo con cui Goethe gratificò Bentham – nel contesto in cui è nato, fra Illuminismo, Umanesimo e fede nell’economia di mercato come sistema migliore per favorire il massimo della felicità al massimo numero di persone.