Benedetto Croce è nella storia nazionale uno scandalo perché in una cultura politica tendenzialmente totalitaria si tenne saldo alla coscienza della libertà. Anche il suo anti-fascismo non lo si intende appieno se lo si riduce solo alla politica e se lo si interpreta esclusivamente in chiave ideologica, perché fu innanzitutto consapevolezza di un dramma prima europeo e poi mondiale. Caduto il regime di Mussolini, si fece avanti l’altra Chiesa totalitaria: il Pci di Togliatti.
Ciò che fa la differenza fra Croce e gli altri intellettuali e filosofi è che Croce non solo teorizzò e predicò la libertà, ma la praticò anche. È la differenza centrale – lo scandalo – che non si tollerava né a destra, né a sinistra, né al centro (per usare una terminologia politica imprecisa ma nota a tutti).