Thomas Paine


(1737-1809) Figlio di un artigiano inglese quacquero, fa apprendistato di bustaio nella bottega paterna. A sedici anni se ne va di casa per imbarcarsi su una nave da carico. Viene presto ricondotto a terra dal padre. Dopo deludenti esperienze di bottegaio, esattore di accise su birra e tabacco, avvocato della causa dei dazieri, senza un soldo, senza un lavoro, ma equipaggiato di una sufficiente cultura guadagnata con la tenacia dell’autodidatta, nel 1774 emigra a Filadelfia. Grazie al grande successo ottenuto da Common Sense (trad. it. Senso comune, Liberilibri, 2005) diviene popolarissimo tra i coloni americani di ogni ceto.

Partecipa alla Guerra di Indipendenza come aiutante di campo del generale Greene.
Propugna l’emancipazione degli schiavi. Tornato in Inghilterra nel 1787, nel suo I diritti dell’uomo(1791-1792) difende la Rivoluzione francese contro le serrate critiche di Burke. Mentre è già riparato oltremanica, una corte inglese lo condanna come sedizioso. Diviene cittadino francese ed è eletto deputato alla Convenzione. Imprigionato durante il Terrore anche per essersi opposto all’esecuzione di Luigi XVI, scrive L’età della ragione, in cui attacca la religione e i testi sacri. Tornato in America, subisce un ostile isolamento dovuto alla sua fama di sovversivo, miscredente e per di più beone. Gli stessi quacqueri gli negheranno la sepoltura nel loro cimitero.