Herman Melville


(New York, 1819-1891) ha raggiunto ormai da un secolo la statura di “classico” indiscusso della letteratura romantica americana e mondiale. A ventisei anni, dopo un’infanzia sofferta e una prima giovinezza «sregolata e avventurosa» di marinaio (nelle note parole di Hawthorne), Melville inizia la sua carriera letteraria. Scrive sette romanzi in sette anni, alternando successi a insuccessi, fino ad alienarsi definitivamente il favore e la stima del pubblico con i suoi capolavori, Moby-Dick (1851) e Pierre (1852), due opere audaci, tanto incomprensibili quanto dissacratorie per i suoi contemporanei. Sull’orlo del disastro letterario ed economico, continua la sua attività narrativa fino al 1857, per poi abbandonare la carriera pubblica di scrittore di prosa e dedicarsi a una lunga e oscura attività di poeta. Muore quasi del tutto dimenticato, lasciando fra le sue carte il manoscritto di Billy Budd, il suo ultimo capolavoro narrativo.

Di Melville, Liberilibri ha pubblicato Lettere a Hawthorne (1994).