Si tratta della prima edizione italiana integrale di Last Operas and Plays, che raccoglie le più scintillanti ed esasperate opere teatrali concepite da Gertrude Stein tra il 1917 e il 1946. Un abbandono al divertissement culminante con «Quattro santi in tre atti», «Dottor Faust, luce alle luci», «La madre di tutti noi»: un modo per avvicinarci a leggere Stein con sorpresa e meraviglia.
«… ma lei era sempre altrove … Stein è errante. Anche noi erriamo, accanto a lei; in entrambi i sensi. E quando ci mettiamo seduti, pronti quasi come in preghiera, con l’animo assorto, ci sentiamo più suore che scrittori; proviamo nelle membra quel senso di spossamento, dopo le lunghe sessioni a cui ti costringe il suo testo (con lei non si può dire: “Traduco un’oretta e poi stacco”; lei ti richiede una giornata tutta per sé, almeno): spalle con spasmo, muscoli dolenti, tendini che si tendono, polpastrelli in rincorsa, senso che vacilla, mente che distilla, scelta che oscilla, sudore che fa rumore, palpito del batticuore, battuta che si cancella, testa che s’arrovella, alta tensione per tutto il corpo, colpo d’inventiva, pronta l’invettiva … Il travaglio del traduttore è migliore se viene condiviso. In questa edizione, i traduttori sono quattro, e gli stili si possono riconoscere tutti, nelle loro differenze; questo è un buon segno.»
(Dall’Introduzione di Marina Morbiducci)