Questo non è un libro, è piuttosto una confessione – apparentemente blasfema – che l’autore non è riuscito a trattenere: oggi chiunque sostenga la libertà individuale e d’intrapresa non può non provare una nostalgia inquietante e paradossale per i Vecchi Comunisti. Si tratta della nostalgia di un avversario ovviamente, ma un avversario che accettava alcune premesse: la Rivoluzione industriale come fatto storico-economico positivo, l’autonomia della politica, l’appartenenza alla cultura occidentale. Il Vecchio Comunista non praticava l’“oicofobia”, l’odio di sé, che è invece la specialità della Nuova Sinistra Woke, sempre più intollerante e censoria. Una sinistra che ha sostituito la fabbrica con Instagram, il partito gramsciano con la sudditanza all’antipolitica, la dialettica hegeliana con la decrescita “gretina”. Fino a farci rimpiangere il barbuto Marx e la sua celebre battuta: ben scavato, vecchia talpa!
Mi mancano i Vecchi Comunisti
Confessione inaudita di un libertario.
Prefazione di Giuliano Ferrara
Pagine 132
ISBN 979-12-80447-31-9
Prima edizione 2024
Il prezzo originale era: 16,00 €.15,20 €Il prezzo attuale è: 15,20 €.
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