Sul metodo delle scienze sociali

Il fondamento teorico del liberalismo austriaco. Una teoria dell’ordine che influenzerà la critica allo storicismo e al totalitarismo di Mises, Hayek, Popper.

A cura di Raimondo Cubeddu

Traduzione di Flavia Monceri

Introduzione di Karl Milford

Pagine XLVIII-304

ISBN 88-85140-21-1

Prima edizione 1996

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Nelle Untersuchungen Menger osserva che istitu­zioni econo­miche e sociali, linguaggio, diritto, mercato, prezzi, moda, buone ma­niere, arti e lo Stato stesso sono il pro­­­dotto, spesso imprevisto, delle azioni spontanee me­diante le quali individui dotati di una co­no­scenza parziale e fallibile cercano di conseguire finalità soggettive.

Gli umani progetti, cioè le azioni umane in­ten­­­­­­­zio­na­li, producono necessariamente con­seguenze in­inten­zio­­nali.

Di qui l’asso­luta fallacità di filosofie politiche costruttivistiche, di sistemi politico-economici fon­da­ti sul­la pianificazione centralizzata, sul di­rigismo di Stato.

Di qui l’assurdità di quelle dottrine che pretendono di plasmare e manipolare la vita degli uomini per ope­ra di minoranze tecnocra­tiche e di oligarchie po­li­ti­che­ investite d’una sòrta di autorità demiurgica.

Menger, prendendo le distanze da Adam Smith e da John S. Mill, conduce a una teoria dell’ordine che in­fluenzerà, tra gli altri, Mises, Hayek, Popper, e la loro critica allo storicismo e al totalitarismo.