For a New Liberty (1973) è la pietra miliare della rinascita del pensiero anarco-individualista. Rothbard opera in questo Manifesto libertario un’analisi spietata delle degenerazioni bismarckiane del “sistema America” e disegna un progetto per una società in cui i cittadini siano governanti di se stessi e non preda di oligarchie politiche, burocratiche, poliziesche e giudiziarie. Oligarchie che celano le loro vere identità ricorrendo a un espediente linguistico: si fanno chiamare “Stato”.
«In realtà, cos’è lo Stato se non criminalità organizzata? Cos’è la tassazione se non furto su scala gigantesca e incontrollata? Cos’è la guerra se non omicidio di massa che una polizia privata non potrebbe mai commettere? Cos’è la coscrizione se non schiavitù di massa? Possiamo immaginare una polizia privata che riuscirebbe a farla franca se mettesse in atto solo una piccola parte dei misfatti perpetrati abitualmente e impunemente dagli Stati? … Uno dei fattori che permette ai governi di compiere quelle mostruosità che abitualmente commettono è il senso della legittimità conferita loro da cittadini inebetiti. Il cittadino medio … è stato condizionato a tal punto da accettare l’idea … che lo Stato è il suo sovrano legittimo e che sarebbe cattiveria o pazzia rifiutarsi di obbedire a suoi dettàmi …»