Un racconto scritto per ragazzi, ma per noi fantasticamente reale, perché nella strana isola in cui Jonathan Gullible approda ritroviamo i tratti essenziali di quella parodia della democrazia che è il nostro Paese. Tutto ciò che al giovane Gullible sembra paradossale risulta invece “normale” e familiare al nostro sguardo assuefatto e rassegnato.
Proprio come in quell’isola del Pacifico, anche nella nostra penisola del Mediterraneo, infatti, i governanti si adoperano in ogni campo per debellare il senso di responsabilità individuale, la laboriosità, lo spirito d’innovazione. Uno Stato che pianifica, livella, disciplina ogni aspetto della vita dei cittadini col pretesto di proteggere la loro salute nell’anima e nel corpo. Uno Stato che autorizza, vieta, prescrive (anche alimenti, bevande e svaghi), assiste e rapina, opprime l’individuo in nome di un fantomatico interesse pubblico.
Jonathan, nauseato da tale sistema corrotto e violento, abbandonerà quella (per lui) strana isola, tornando in una terra dove realizzare una società retta su principî opposti: quelli libertari.
Già tradotta in più di quaranta lingue in tutto il mondo, questa favola vera, se sfuggirà all’Index degli Educatori di Stato, potrà inoculare qualche virus benefico anche nelle coscienze del nostro Paese.