(Dordrecht, 1670 – Londra, 1733) Olandese stabilitosi a Londra, divenne uno dei più significativi scrittori politici in lingua inglese del primo Settecento.
Verseggiatore, autore di favole di impronta esotica, saggista, teorico dell’ipocondria, giunse alla fama europea (spesso connotata da toni di scandalizzata condanna) grazie a La favola delle api. Ovvero vizi privati, beneficî pubblici, opera politica dalla complessa gestazione che Mandeville pubblicò in tre momenti – nel 1714, 1723 e 1728 – facendole poi seguire da una Ricerca sull’origine dell’onore e sull’utilità del cristianesimo in guerra (1732). Nella Favola prendeva forma in modo esemplare l’oscillazione tra satira e argomentazione teorica, che costituì l’elemento saliente del pensiero mandevilliano. Questioni quali il ruolo delle passioni, dei vizi e del lusso nella vita sociale vennero affrontate da Mandeville con un’acutezza e una spregiudicatezza d’analisi che lasciarono un segno profondo nelle scienze sociali.
Di Mandeville, Liberilibri ha pubblicato una raccolta di testi inediti in italiano e nuove traduzioni in Sociabilità. Vizi privati, beneficî pubblici.