Gustave de Molinari


(Liegi 1819-Adinkerque 1912) È stato uno dei più originali economisti nella Francia del XIX secolo. Di famiglia belga, s’inserì a pieno titolo tra quegli intellettuali parigini che elaborarono le teorie economiche di cui ancora oggi il pensiero del laissez faire è debitore. Infaticabile pubblicista, attraverso la sua collaborazione a numerose testate s’impegnò a divulgare in Europa il suo liberalismo radicale.

Insieme a Bastiat è uno dei protagonisti della battaglia della Association pour la liberté des échanges.

Lascia la Francia dopo il colpo di Stato di Luigi Napoleone Bonaparte, e vi fa ritorno nel 1860, divenendo uno degli interpreti più originali del liberalismo francese dell’epoca. Dal 1871 al 1876 è direttore del «Journal des Débats» e nel 1881 assume la direzione del «Journal des Èconomistes», che lascerà solo nel 1909.

Nel 1849 scrive Les Soirées de la rue Saint-Lazare, trad. it. Le serate di rue Saint-Lazare. Dialoghi sulle leggi economiche e difesa della proprietà, pubblicate nella collana «Hic sunt leones» (2009).

La sua opera influenzò profondamente, tra gli altri, Vilfredo Pareto, e per la sua intransigente opposizione ad ogni forma di statalismo e interventismo è uno dei principali autori di riferimento della Scuola anarco-capitalista del XX secolo.

Tra i suoi scritti più arditi va ricordato il saggio De la production de la sécurité, trad. it. Sulla produzione della sicurezza, in Contro lo statalismo (con Frédéric Bastiat), pubblicato nella collana «Oche del Campidoglio» (1994, 2004).