Herbert Spencer


(Derby, 1820-Brighton, 1903) fu forse il più noto filosofo dell’età vittoriana. Da giovane era stato in­ge­­­­gne­re nelle ferrovie e giornalista del­l’«Eco­nom­ist». Per quarant’anni fu impegnato a scrivere una grandiosa “Filosofia sin­­te­tica”, che andava dalla psicologia alla bio­­logia e all’etica. È con­si­de­ra­to uno dei pa­dri della sociologia. Molto tradotto e ap­prezzato nell’Italia di fine Ottocento e di inizio Novecento, è sta­to poi in larga mi­sura dimenticato. Pen­­satore simbolo del­l’individualismo bri­­­­­tan­nico, le sue ope­­­re più note, nel­l’am­­bito del­­le scienze so­ciali, sono Social Statics (1851), l’Intro­du­zione alla scienza sociale (1873), i Principi di Sociologia (1876-1896) e i Principi di etica (1879-1893). Di Herbert Spencer, Liberilibri ha pubblicato L’uomo contro lo Stato, a cura di Alberto Mingardi.