(1808-1887) Uno dei massimi teorici libertari dell’Ottocento, può considerarsi il padre fondatore del movimento libertario. Maturata la sua formazione giuridica in uno studio legale del Massachussetts, ingaggia varie battaglie contro ogni forma di violazione dei diritti fondamentali dell’individuo da parte del potere governativo. Nel 1844 sfida il monopolio postale, costoso e inefficiente, fondando un servizio privato, l’American Letter Mail Company. Le tariffe pubbliche, grazie a questa sua iniziativa, vengono ridotte, ma le ritorsioni del governo riducono la sua impresa al fallimento.
Fervente abolizionista – oltreché antiproibizionista – denuncia l’incostituzionalità della schiavitù, e si impegna a fondo per la difesa di chi, in violazione del Fugitive Slave Act, avesse dato aiuto a schiavi fuggiaschi.
Per tutta la sua vita svolge un’intensa attività contro lo Stato, denunciando privilegi, abusi, rapine, crimini legalizzati che i detentori del potere “democratico” compiono in nome e col pretesto della “volontà generale”.
Alcuni tra gli altri suoi scritti più significativi: The Uncostitutionality of Slavery (1845); Poverty: Its Illegal Causes and Legal Cure (1846); A Defence for Fugitive Slaves (1850); A Plan for the Abolition of Slavery (1858); Prohibition: A Failure (1875); A Letter to Thomas F. Bayard (1882).
Di Lysander Spooner, Liberilibri ha pubblicato I vizi non sono crimini (1998, 2015).