Il fenomeno politico più vistoso dell’ultimo secolo e mezzo di storia è la caduta del mito della sovranità per diritto divino. Ma la restituzione al popolo della fonte del potere, invece che condurre a una reale liberazione dell’individuo, si è rivelata una semplice transumanza fra recinti egualmente oppressivi e mutilanti. Un’altra tirannia si è sostituita a quella tradizionale. Il nuovo despota, odioso e invadente quanto il vecchio, per asservire i sudditi ha assunto vesti più accattivanti. Dismessi i panni non più presentabili della teocrazia, il Leviatano ha indossato quelli della democrazia (maoista, socialista, sovietica, liberale…). Il risultato è comunque lo stesso: esproprio progressivo delle libertà, dei diritti, del patrimonio dell’individuo da parte di una ristretta oligarchia che con espediente retorico si fa chiamare “Stato”. Regressione del cittadino al rango d’inabilitato-interdetto giudiziale. Di qui gli Infiniti del Civilissimo Stato democratico: istruire, curare, educare, tutelare, garantire, concedere, vietare, obbligare, tassare, autorizzare, reprimere, disciplinare, controllare, inibire, interdire, spiare, pedinare, intercettare, indagare, inquisire, schedare, criminalizzare, incarcerare, accusare, processare, giudicare, condannare …, su cui tutti dovremmo interrogarci.
Contro lo Stato massimo
Più Stato uguale più servi. Smessi i panni della teocrazia, la nuova tirannia odiosa e invadente ha indossato quelli della democrazia e introdotto nuovi imperativi per i cittadini.
a cura del CIDAS
pagine 72
isbn 88-85140-39-4
prima edizione 1998
ristampa 1998
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