Difesa dell’usura

A cura di Nunzia Buccilli Marco Guidi

Pagine LXXXII-134

ISBN 88-85140-20-3

Prima edizione 1996

Il prezzo originale era: 14,46 €.Il prezzo attuale è: 13,74 €.

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Il dibattito plurimillenario sul prestito a in­teresse e quello sulla fissazione per legge di un tasso massimo di remunerazione del denaro trovano in questo scandaloso pam­phlet del 1787 di Jeremy Bentham il pic­co ancora oggi insuperato per acutezza d’analisi e radicale libertà di pensiero.

«Nessun uomo adulto e sano di mente, che agisca li­be­ramente e con gli occhi ben aperti, dovrebbe essere ostacolato, con riguardo al suo vantaggio, dal compiere le transazioni che ritenga opportune per ottenere de­naro: né … chiunque altro dovrebbe essere im­pedito dal fornirglielo nei termini a cui egli ritenga op­portuno acconsentire.»

Con queste parole Bentham porta alle estreme conseguenze il principio dell’autonomia negoziale, suggellando la fine del lento processo di erosione dell’interdetto giudaico-cristiano contro l’usura.

Se la svolta calvinista aveva legittimato la pra­­tica del prestito ad interesse, non era stata però seriamente con­testata la necessità di un limite massimo al saggio d’interesse. Limite legale che è privo di giustifica­zione – dice Bentham – come lo sarebbe imporre per leg­ge un prezzo massimo nella compravendita dei cavalli. Limite che, fra l’altro, non è uno strumento adeguato né per evitare lo sperpero del de­na­ro da parte dei prodighi e degli oziosi né per evitare i deleteri fenomeni di strozzinaggio.