Come puoi dirti innocente se nemmeno conosci la norma che hai violato? L’agghiacciante interrogativo kafkiano condensa splendidamente l’angoscia di chi, pur consapevole della propria correttezza nell’operare e della propria onestà, viene repentinamente a trovarsi nelle condizioni di indagato, di recluso, di imputato. Un mondo alla rovescia, grottesco e diabolico, in cui il castigo precede la colpa e la sua cognizione da parte del “dannato”. L’Autore, nel ripercorrere le sequenze liturgiche che accompagnano l’introibo alla carcerazione, analizza quel processo di decostruzione della identità, dello status, dell’immagine, in sostanza della “persona”, che la “virtuosa” macchina della giustizia avvia e porta a compimento, attuando sovente veri e propri omicidi legali: effetti collaterali indesiderati, forse non del tutto trascurabili, della sua benefica e soccorrevole azione. La giustizia virtuosa, al di là della testimonianza sulla vicenda personale dell’Autore, dà un lucido contributo all’analisi di quella vergogna nazionale che è l’uso incauto della custodia cautelare e ripropone la indilazionabile necessità di rivedere molti sacri riti giudiziari di cui il Magistrato resta tirannico officiante e che inchiodano ancora il nostro Paese in un regime di ne habeas corpus.
La giustizia virtuosa. Manualetto del detenuto dilettante
Manualetto autobiografico del detenuto dilettante, che non può proclamarsi innocente perché non conosce la norma che ha violato.
Prefazione di Biagio De Giovanni
Pagine XVI-144
ISBN 978-88-85140-22-6
Prima edizione 1996
Quarta ristampa 2011
Il prezzo originale era: 15,00 €.14,25 €Il prezzo attuale è: 14,25 €.
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