La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni

Un lucido e appassionato manifesto del pensiero liberale d’inizio Ottocento, secondo cui una società può sentirsi libera solo garantendo all’individuo la piena potestà su se stesso.

A cura di Luca Arnaudo

Pagine XLI-68

ISBN 978-88-98094-65-3

Prima edizione 2001

Seconda edizione 2020

Il prezzo originale era: 8,00 €.Il prezzo attuale è: 7,60 €.

Condividi

La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni, testo di una conferenza tenuta nel 1819 all’Ateneo di Parigi, è divenuto, sin dalla sua prima pubblicazione, una sòrta di manifesto del pensiero liberale. In questo saggio trascinante, animato da una passione pari alla lucidità del pensiero, Constant – at­­tra­verso un parallelo di grande suggestione tra la sen­sibilità antica e quella moderna – mostra come una società non possa definirsi veramente libera se, oltre ai diritti politici, non garantisce all’individuo la pie­na potestà su se stesso e sul proprio modo di vivere. Nella Nota sulla sovranità del popolo e i suoi limiti, Constant affronta criticamente la nuo­va superstizione politica di matrice rousseauiana, denunciando la na­tu­ra mistificatoria del riferimento alla volontà popolare che gli Stati democratici utilizzano per legittimare il loro potere illimitato e per realiz­zare quel che nessun tiranno oserebbe fare a nome proprio. La letteratura nei suoi rapporti con la libertà è, infine, la dimostrazione appassionata che la letteratura è sem­pre il riflesso della libertà dei tempi in cui nasce, e trova la sua autenticità solo attingendo ad essa.