La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni, testo di una conferenza tenuta nel 1819 all’Ateneo di Parigi, è divenuto, sin dalla sua prima pubblicazione, una sòrta di manifesto del pensiero liberale. In questo saggio trascinante, animato da una passione pari alla lucidità del pensiero, Constant – attraverso un parallelo di grande suggestione tra la sensibilità antica e quella moderna – mostra come una società non possa definirsi veramente libera se, oltre ai diritti politici, non garantisce all’individuo la piena potestà su se stesso e sul proprio modo di vivere. Nella Nota sulla sovranità del popolo e i suoi limiti, Constant affronta criticamente la nuova superstizione politica di matrice rousseauiana, denunciando la natura mistificatoria del riferimento alla volontà popolare che gli Stati democratici utilizzano per legittimare il loro potere illimitato e per realizzare quel che nessun tiranno oserebbe fare a nome proprio. La letteratura nei suoi rapporti con la libertà è, infine, la dimostrazione appassionata che la letteratura è sempre il riflesso della libertà dei tempi in cui nasce, e trova la sua autenticità solo attingendo ad essa.
La libertà degli antichi paragonata a quella dei moderni
Un lucido e appassionato manifesto del pensiero liberale d’inizio Ottocento, secondo cui una società può sentirsi libera solo garantendo all’individuo la piena potestà su se stesso.
A cura di Luca Arnaudo
Pagine XLI-68
ISBN 978-88-98094-65-3
Prima edizione 2001
Seconda edizione 2020
Il prezzo originale era: 8,00 €.7,60 €Il prezzo attuale è: 7,60 €.
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