Le avventure di Jonathan Gullible

Una favola libertaria scritta per ragazzi tradotta in tutto il mondo. Una strana isola caratterizzata da un sistema corrotto e violento da cui scappare lontano.

Traduzione di Luigi Scarfiotti

Introduzione di Giulio Tremonti

Condividi

Un racconto scritto per ragazzi, ma per noi fanta­sti­camente reale, perché nella strana isola in cui Jon­athan Gullible approda ri­troviamo i tratti essenziali di quella parodia della democrazia che è il nostro Pae­se. Tutto ciò che al giovane Gullible sembra paradossale risulta invece “normale” e familiare al nostro sguardo assuefatto e rassegnato.

Proprio come in quell’isola del Pacifico, anche nella nostra penisola del Medi­ter­raneo, in­fatti, i gover­nan­ti si adoperano in ogni campo per debellare il sen­so di responsabilità individuale, la laboriosità, lo spirito d’innovazione. Uno Stato che pianifica, li­vella, di­sci­plina ogni aspetto della vita dei cittadini col pretesto di proteggere la loro salute nell’anima e nel cor­po. Uno Stato che autorizza, vieta, prescrive (anche ali­men­ti, bevande e svaghi), assiste e rapina, opprime l’in­di­vi­duo in nome di un fantomatico interesse pub­blico.

Jonathan, nauseato da tale sistema corrotto e violento, abbandonerà quella (per lui) stra­na isola, tornando in una terra dove realizzare una società retta su principî opposti: quelli libertari.

Già tradotta in più di quaranta lingue in tut­to il mondo, questa favola vera, se sfuggirà al­l’Index degli Edu­catori di Stato, potrà inocu­lare qualche virus benefico anche nelle co­scienze del nostro Paese.