«Nel Novecento sono state rotte milioni e milioni di uova, ma la bella frittata della società perfetta non è mai riuscita.»
Come il razionalismo, con la sua dottrina del “vero essere” cerca il Bene, ma inevitabilmente genera sistemi di coercizione, così l’irrazionalismo, volendo plasmare uomini superiori, realizza l’apocalisse.
La tragedia dei totalitarismi del XX secolo ha qui la sua radice. In che modo l’Occidente può mettere in scacco la carica violenta della sua filosofia?
Benedetto Croce, Hannah Arendt e Isaiah Berlin ci indicano un’“uscita di sicurezza”. In tutti e tre la filosofia non è il mondo visto con gli occhi di Dio, ma è il modo in cui gli uomini interpretano la vita. La filosofia pensata così alla maniera di Croce, Arendt e Berlin mette capo ad un’idea nuova di libertà che non è più quella della imposizione di un “ordine” – compreso l’ordine liberale – bensì quella della diversità. Il loro pensiero rappresenta il limite stesso del liberalismo come ultima ideologia.
In Le uova e la frittata Giancristiano Desiderio illumina il filo conduttore che collega il pensiero di questi tre appassionati amanti della “libertà senz’aggettivi”.