«Quando ci siamo conosciuti, Vitiello mi ha fatto una proposta a un angolo di strada, sulla via del caffè: parlo con quattro grandi garantisti, vecchi d’età e a dominante meridionale, e ne riferisco in altrettante pagine di giornale. È un talento assoluto, mi sono detto pensando all’età degli interlocutori che aveva scelto, ai Verri e Beccaria dell’Italia di giù, compassata e filosofica ma incazzata, all’inattualità e alla stranezza perfetta del tutto. Non ho più cambiato idea. Lo stile di Guido Vitiello è fresco, principesco, qualunque testo scriva viene come deve venire una cosa bella quando nasce da una buona scuola dell’esistenza.»
(Dall’Introduzione di Giuliano Ferrara)