Nel vasto panorama della storiografia che ha esplorato i crimini contro l’umanità di cui si sono macchiate attraverso i secoli le Chiese cristiane, e la Chiesa cattolica in particolare, Opus Diaboli costituisce forse il più implacabile atto d’accusa, sul solco dei Meslier, Voltaire, Nietzsche. I dieci quadri di questo libro che si snodano attraverso tutta la storia della nostra cristiana civiltà, non sono l’ennesima denuncia di deviazioni episodiche compiute da fallibili esseri umani in nome della Vera Unica Fede, ma convergono a formulare una tesi agghiacciante: il cristianesimo come negazione di Cristo, il cristianesimo come quintessenza della violenza, del fanatismo e dell’intolleranza. Attraverso l’indagine di Deschner, persecuzione dei diversi, umiliazione della donna, oppressione dei deboli, odio teologico, delirio missionario, condanna del libero pensiero, superstizione, ostilità contro la scienza, repressione della gioia di vivere appaiono non già come sporadici, degeneri frutti di una pianta in sé sana e benefica, ma come connotati costitutivi stabili e consustanziali al cristianesimo.
Opus Diaboli
Il più implacabile atto d’accusa contro la Chiesa del Maligno, ovvero i crimini di cui si sono macchiate nei secoli le Chiese cristiane: persecuzioni, repressioni e condanne.
Traduzione di Fanny Pigliapoco
Introduzione di Quirino Principe
Pagine XXXII-208
ISBN 88-85140-34-3
Prima edizione 2003
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