La crisi del sistema sanzionatorio attuale, monistico e afflittivo, che ha il suo fuoco nello “scandalo” del carcere, è il punto di partenza per una riflessione a tutto campo sugli istituti cardine del diritto penale sostanziale e processuale. Gli Autori, pur nelle loro diverse prospettive, avvertono la necessità di un mutamento radicale nella filosofia della sanzione per elaborare strumenti plurimi (fondati su un diverso concetto di “afflittività”) più appropriati alla salvaguardia dei diritti del reo e della vittima; alle risposte dovute alla domanda sociale di giustizia, che tengano conto delle emotività positive e non di quelle solo vendicative.
È tempo dunque di consolidare prassi virtuose già sperimentate e i cui buoni esiti restano sconosciuti alla opinione pubblica. Il discorso sulla pena, iniziato dagli Autori da vari anni, trova riscontro oggi in cauti ma significativi recentissimi interventi legislativi. Si tratta di approdi difficili da conquistare, ma dai quali, una volta fatto il salto di pensiero giuridico, non si torna più indietro.